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Gestione delle finanze personali: come evitare l’indebitamento?

2022-01-27 21:57

Domenico Martino

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Gestione delle finanze personali: come evitare l’indebitamento?

Un cattivo utilizzo della possibilità di contrarre un prestito...spostare l’ago della bilancia tra controllo e deriva del bilancio familiare...

Nella gestione delle finanze personali non sempre viene posta la giusta attenzione alla situazione debitoria. Un cattivo utilizzo della possibilità di contrarre un prestito oppure di uno scoperto di conto corrente o una carta di credito possono spostare l’ago della bilancia tra controllo e deriva del bilancio personale o familiare.

Qual è il rapporto Italiani – debiti?

Volendo spezzare una lancia a favore dell’Italia, il belpaese è una delle nazioni più accorte al mondo nel sottoscrivere debiti. Le famiglie italiane, infatti, hanno un rapporto debiti sul reddito (a dic-2020) di circa il 64%, contro il 96% dell’Area Euro e l’oltre 200% di Danimarca e Norvegia.

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Se approfondiamo il discorso Italia, dai numeri della Mappa del Credito di CRIF, emerge che aumentano gli italiani che contraggono un debito (prestito o mutuo) ma diminuisce nel tempo l’importo medio della rata e il debito medio residuo ancora da pagare.

Rimane stabile il rapporto mutui prestiti.

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L'Osservatorio sulle carte di credito e Digital Payments (Assofin, Nomisma CRIF e Ipsos) di , inoltre, è quello della diminuzione sia delle transazioni con carte di credito che successive rateizzazioni degli acquisti fatti. Segno questo, di estrema cautela degli italiani nell’utilizzo delle carte di credito.

Ma come impattano i debiti sul bilancio familiare?

Teniamo ben in mente la seguente regola aurea della gestione del bilancio familiare:

I debiti che contraiamo oggi riducono la capacità di spesa di domani!

Acquistare un cellulare di 1.200 euro a debito oggi anziché uno da 300 in contanti vuol dire ridurre le spese future anche dai 6 mesi (dovendo pagare 200 euro al mese) ai due anni (50 euro al mese). Questo limita la nostra capacità di risparmiare e investire per progetti ben più importanti, come l’acquisto di una casa, di un’auto familiare o per una polizza sanitaria.

Quindi non dovremmo mai indebitarci?

È necessario fare una premessa. Dai dati precedenti abbiamo visto che aumentano gli italiani che contraggono un debito. Questo è vero, ma è pur vero che le nuove generazioni sono spesso costrette a indebitarsi, quantomeno per l’acquisto di un’automobile e per la casa. In altre parole, avranno una quota importante di reddito impegnata a priori per beni che potremmo definire essenziali. Se pure pensassimo di non comprare la casa o l’auto, dovremmo comunque affittarli e pagare un canone mensile. Questo significa pagare un debito perpetuo, ossia a vita.

Quale può essere l’alternativa all’indebitamento?

“Ciò che rende il debito buono, o cattivo, è l'uso che si fa delle risorse impiegate” cit. Mario Draghi

Proprio cosi! Molte volte, soprattutto quando l’acquisto di un bene non è necessario, si può evitare la strada del debito, costruendo invece un capitale. Una volta costruito il capitale, potrò acquistare il bene senza il ricorso all’indebitamento. Per costruire il capitale è possibile sottoscrivere presso il proprio istituto finanziario un piano di accumulo preferibilmente mensile, il cosiddetto PAC. Il PAC permette di accantonare e investire il risparmio e allo stesso tempo investirlo, con la possibilità di ottenere un potenziale rendimento e non il pagamento certo di interessi come nel caso della stipula di prestito. 

 

Esempio: se decido di comprare dei nuovi mobili o un cellulare iper-tecnologico e non ho una necessità immediata, anziché comprarlo contraendo un prestito, posso iniziare un piano di accumulo mensile con l’obiettivo di creare un capitale finalizzato all’acquisto di quanto desiderato.

Il ragionamento alla base dell’esempio è: “non compro subito, magari aspetto, costruisco un capitale e compro ciò che desidero senza contrarre debiti”. Investendo piccole somme mensili, inoltre, si ha un duplice effetto. Il primo è dato dalla possibilità che il capitale cresca nel tempo grazie al potenziale rendimento che si ottienine investendo sui mercati. Il secondo è quello di coprire quantomeno l’inflazione.

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